Non dire al mondo quello che sai fare, fallo e basta.

Gli inizi: ho scoperto il volley alla fine della seconda elementare. Ho iniziato perché fin da piccola mi è sempre piaciuto il volley. Mio papà è sempre stato nel mondo della pallavolo, dapprima come arbitro e poi come collaboratore nella FIPAV di Torino; poi dalla mia prima Società sono stata sempre in giro per palestre con lui: quando ho dovuto scegliere uno sport da praticare seriamente non ho avuto dubbi e la mia preferenza si è orientata immediatamente verso questa disciplina sportiva.

 

Il bello della pallavolo: è difficile dirlo! E’ una passione, è bello tutto secondo me: è bello sudare ad ogni allenamento insieme alle proprie compagne per raggiungere un obiettivo, è bello provare per mesi un colpo in attacco e poi riuscire a farlo, la soddisfazione per un salvataggio impossibile o per un punto alla fine di un lungo scambio, le urla di liberazione, gli sguardi delle compagne, la sfida con le avversarie di turno, le occhiatacce con il proprio coach, tutto! La parte più facile nella pallavolo è giocare e divertirsi in un gruppo di compagne fantastiche come la mia squadra ma allo stesso tempo può essere la cosa più difficile perché non in tutte le squadre c’è un gruppo unito che si aiuta a vicenda. Occorre dare sempre il massimo per la squadra, accettando (e non è sempre facile, lo ammetto) le critiche e i consigli!

I sacrifici: sono tante le rinunce fatte per giocare; tre allenamenti la settimana più le partite al sabato o alla domenica e la vita sociale si riduce drasticamente. Per questo è difficile coltivare e mantenere le amicizie al di fuori di questo sport, ma con un po’ di sacrificio tutto si può fare. Qualche volta mi sono chiesta se ne vale veramente la pena, specie dopo un periodo di brutti allenamenti senza evidenti segni di miglioramento o dopo sconfitte particolarmente cocenti sul campo. Meno male che al mio fianco ci sono sempre stati il mio papà e i miei allenatori che mi hanno sempre spinto a migliorare e a non dar retta ai momenti di sconforto.

 

Chi sono? Credo sia meglio chiedere agli altri! L’unica cosa che posso dire è che sono un po’ timida, generosa talvolta eccessivamente anche con persone che non meriterebbero tali attenzioni, e molto molto emotiva. Mi rinfacciano di essere un po’ permalosa ma è solo un modo per mascherare la mia timidezza. Mio papà mi dice che talvolta non dimostro abbastanza “cattiveria” agonistica …

La scuola: ho conseguito il diploma presso l’Istituto Tecnico per il Turismo Giovanni Giolitti di Torino e dopo molte ricerche ho finalmente trovato anche un lavoro che mi rende indipendente.

 

I miei hobby: tra lavoro e pallavolo non mi rimane molto tempo libero per coltivare altre attività ma sono appassionata di musica, di molti generi purché di buona qualità, mi piace assistere a concerti e eventi live; inoltre quando posso vado alle partite di hockey su ghiaccio ed in line dell' H.C. Real Torino al PalaTazzoli.

 

I miei sogni? Non si dicono altrimenti non si avverano!

Ciao ciao !!!
Ciao ciao !!!